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5G, non solo Huawei: Telefónica punta al doppio fornitore

Dall’anno prossimo la telco spagnola sceglierà un secondo provider per le tecnologie core delle nuove reti mobili

Pubblicato il 06 Dic 2019

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Telefónica risponde al “caso Huawei” ridimensionando l’utilizzo di prodotti del vendor cinese nelle sue reti 5G: il colosso spagnolo delle telecomunicazioni ricorrerà solo in parte alle attrezzature core per la sua rete mobile di ultima generazione in realizzazione in Spagna e affiancherà i prodotti Huawei con tecnologie di un secondo provider, che verrà scelto all’inizio dell’anno prossimo. Lo ha richiarato un portavoce di Telefónica, come riporta il quotidiano economico spagnolo Expansion. Si tratta di un cambiamento strategico rilevante per Telefónica, che finora ha utilizzato Huawei come unico fornitore per le sue attrezzature di rete nel roll-out del 3G e del 4G in Spagna.

Gli effetti del “ban” di Trump

Gli Stati Uniti hanno messo al bando dalla loro reti Tlc le forniture di Huawei affermando che i prodotti del vendor cinese aprono le porte al cyber-spionaggio di Pechino, accuse che l’azienda di Shenzhen ha sempre respinto con fermezza. Ma la decisione dell’amministrazione di Donald Trump hanno avuto ripercussioni nei paesi europei, spingendo i governi e gli operatori telefonici, impegnati nel roll-out delle strategiche nuove reti 5G, a riflettere sulla sicurezza delle tecnologie cinesi. Telefónica era stata fra le prime telco a indicare che avrebbe effettuato una valutazione dei rischi connessi con le forniture core.

Il caso tedesco

Altre telco europee, come Vodafone e Deutsche Telekom, stanno optando per l’utilizzo di più vendor diversi anziché rivolgersi solo a Huawei. Anzi, la Germania sta preparando una vera strategia per affrontare le questioni di sicurezza che ruotano intorno alle reti 5G: la misura proposta dal governo federale prevede di non bannare Huawei dal 5G in Germania ma di imporre un regolamento ad hoc con cui la società potrà continuare a operare nel paese alle stesse condizioni dei competitor. La misura implica la messa a punto di un “catalogo di sicurezza” dove saranno messe nero su bianco le condizioni a cui dovranno sottostare tutte le aziende coinvolte nei progetti di quinta generazione mobile.

Deutsche Telekom, Vodafone, e Telefonica Deutschland sono i tre operatori coinvolti nella partita e dovranno applicare standard di sicurezza avanzati negli elementi critici della rete, secondo il nuovo regolamento. I fornitori, da parte loro, dovranno essere “bollinati” come affidabili passando una serie di test di certificazione.

Una strategia di fatto molto simile a quella italiana che attraverso il combinato disposto di Golden Power e Perimetro Cibernetico garantisce da un lato al governo di poter prendere l’ultima decisione in merito e dall’altro crea le condizioni di operatività per telco e fornitori, anche se i dettagli sono ancora tutti da definire.

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